Amo molto la danza.
La danza è una cosa straordinaria: è vita e ritmo.
E’ facile vivere con la danza
(Henri Matisse)
La danza, appartiene al mondo dell’arte da secoli. Nel corso del tempo, attraversando diverse epoche e correnti, la danza e le arti figurative troveranno di versi punti di incontro, di comunicazione, di linguaggio.
La Danza nell’Arte Greca e Romana:
Già nell’arte classica troviamo tracce di rappresentazioni legate alla danza. Nella civiltà greca, per esempio, la danza era raffigurata su vasi, sculture e dipinti. Le figure rappresentate erano solitamente donne che danzavano durante rituali, che si muovevano al suono dei musicisti e che sprigionavano una grande energia. Esempio di questa arte potrebbe essere il “Satiro danzante” di Mazara del Vallo, una scultura del III-II secolo d.C. . Mentre nell’arte greca la danza raffigurata era quasi esclusivamente erotica ed orgiastica, nell’arte romana assume un carattere sensuale, etereo ed elegante. Per comprenderne i tratti basti pensare ad alcuni affreschi di Pompei, raffiguranti danzatrici avvolte in stoffe leggere che creano giochi di linee e movimento.
La Danza nell’Arte Rinascimentale:

Il Rinascimento fu una grande stagione artistica letteraria e scientifica. Dopo un millennio complesso le arti iniziarono a rifiorire e venivano utilizzate dai signori per esaltare lo status della propria dinastia. La danza, nell’arte di questo periodo, viene raffigurata come un insieme di corpi che creano movimenti armoniosi. Esempio di queste caratteristiche è la “Danza di Apollo con le muse”, di Giulio Romano, conservato a Firenze a Palazzo Pitti.
Diversa la visione della danza nell’arte nord europea, dove era considerata uno svago popolare utilizzato per scaricare lo stress causato dai problemi quotidiani. Se osserviamo la “Danza di Personaggi mitologici” di Pieter Paul Rubens del 1635, appare subito evidente come qui, a differenza dell’Italia, la danza fosse considerata un momento di gioia e festa, e fosse più legata alla vita reale.
Il Neoclassicismo:

Il neoclassicismo si contrappone agli sfarzi del Barocco e all’illuminismo, riportando l’interesse verso l’arte classica. Secondo gli artisti neoclassici gli antichi avevano raggiunto la perfezione armonica all’interno delle loro opere. Il movimento artistico divenne un movimento di gusto che coinvolse abbigliamento, arredi e oggetti d’uso.
Nel 1812 Antonio Canova, scolpì la sua “Danzatrice con i cembali”, fondendo la perfezione che troviamo nelle statue greche con la sensualità espressa dalla danza in epoca romana.
L’Impressionismo:
Rivoluzionario movimento pittorico francese, nasce a Parigi intorno al 1860. Nonostante le sue radici derivino direttamente dal realismo, non identificò l’ideologia e la politica di quel tempo, ma rappresentò con la pittura, soprattutto la realtà quotidiana, occupandosi di tutti i lati gradevoli vissuti dalla società del tempo.
Nonostante la sua breve durata, poco meno di venti anni, l’impressionismo aprì la storia dell’arte contemporanea, lasciando un’eredità a tutte le esperienze pittoriche che lo susseguiranno. La cosa più rivoluzionaria del movimento fu la tecnica pittorica. Da qui la scelta di rappresentare sempre e solo la realtà sensibile, evitando di ricostruire idealmente la realtà, per occuparsi solo dei fenomeni ottici della visione.
Proprio perché in grado di rendere piacevole qualsiasi cosa volesse rappresentare, l’impressionismo divenne lo stile della dolce vita parigina di quel tempo. La scelta dei pittori impressionisti fu di rappresentare la realtà cogliendone le impressioni istantanee, con specificità del linguaggio attraverso la luce e il colore. Tutto era concentrato sul colore, in alcuni casi sopprimendo anche la tecnica del disegno, realizzando i quadri direttamente sul posto e non più negli atelier, come praticato fino ad allora.
Nella pittura impressionista tutto scorre, la realtà muta continuamente di aspetto e la luce varia ad ogni istante, le cose si muovono nello spazio: la visione di un preciso momento, è già diversa nel momento successivo.
Un’altra notevole novità fu la scelta di rappresentare gli spazi urbani, esaltando gradevolmente la vita in città. Questo atteggiamento non era mai stato mostrato fino ad allora, fu infatti, il primo movimento pittorico che ebbe un atteggiamento positivo nei confronti della città e dei suoi abitanti.
EDGAR DEGAS: Il Pittore delle Ballerine

I protagonisti dell’impressionismo furono in gran parte pittori francesi. Il più importante di tutti, fu Claude Monet, altri grandi protagonisti furono:
- Pierre-Auguste Renoir
- Edgar Degas
- Camille Pissarro
- Alfred Sisley
- Edouard Manet
- Paul Cézanne
Uno dei pittori più famosi e originali dell’impressionismo fu Edgar Degas (Parigi 1834 – Parigi 1917). Pittore, scultore e disegnatore era conosciuto come il : “pittore delle ballerine”. Romantico, decadente e un po’ snob, si differenzia dagli altri artisti del movimento per il suo carattere orgoglioso, per le sue scelte di non frequentare i colleghi, pur partecipando a diverse mostre artistiche. Non amava dipingere en plein air, al contrario dei suoi colleghi, ma prediligeva ambienti chiusi ripresi da angolazioni insolite. Amava ritrarre soggetti femminili soprattutto ballerine, ritraeva le modelle singolarmente nel suo atelier per poi unire i soggetti nell’opera conclusa. Cominciò a far parte del gruppo degli impressionisti. Grazie all’amicizia nata con il grande maestro Manet, che incontrò al Louvre nel 1861, partecipò poi a diverse mostre e negli ultimi decenni dell’Ottocento era ormai un artista affermato.
Espose a New York, a Londra ma la morte dell’amico Manet unita ad un problema grave che lo privò della vista, lo spinse a ritirarsi a vita privata.
Il 900:

Nei primi anni del Novecento numerosi artisti iniziarono ad opporsi al passato dando vita alle prime avanguardie artistiche. Il concetto di arte come imitazione della realtà fu abbandonato; proporzione, concezione del bello, spazio, tempo, tutto fu messo in discussione. L’arte andò alla ricerca di nuove realtà. Henri Matisse, proprio in quegli anni, propose un nuovo concetto di danza nell’omonimo dipinto “La Danza”. L’esecuzione di quest’opera è viva ma allo stesso tempo armoniosa, fatta di colori accesi, emozione e figure in movimento che trasmettono una forte libertà e sembrano suggerire l’importanza di godere delle cose belle della vitae di vivere ogni momento con spensieratezza.
Possiamo dire che la Danza è un arte sublime e unica, che ha ispirato anche artisti straordinari, muta e si rinnova nel tempo portando dentro di se le antiche usanze e radici sempre con uno sguardo alto verso il futuro.
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