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I bambini di oggi sono diversi?

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In che modo i bambini di oggi ci appaiono diversi rispetto al passato?

Parlando della propria esperienza in classe, gli insegnanti di danza, ma non solo, chiunque abbia a che fare con i più piccoli, spesso si ritrova a dire che i bambini di oggi sono diversi da quelli del passato. Sicuramente sotto molti aspetti lo sono, ma non sono solo loro ad essere cambiati. Sono cambiati l’educazione, la società, le famiglie, la scuola. E’ differente il mondo in cui viviamo e di conseguenza non possono che esserci delle differenze tra una generazione e l’altra. Se è vero che le principali tappe evolutive e i bisogni primari non si sono modificati nel tempo, va comunque tenuto in considerazione quanto tutto il resto lo sia: l’immagine dell’infanzia e il modo di rapportarvisi in primis. E’ fondamentale approcciarsi quindi alle nuove generazioni con questa consapevolezza e cercare di adeguarsi alle nuove esigenze.

Cosa è cambiato?

In che modo i bambini di oggi ci appaiono quindi diversi rispetto al passato?

  • Passano meno tempo all’aperto. In passato si giocava molto all’aperto e si privilegiavano giochi di movimento; oggi, invece, i bambini passano molto tempo in casa davanti ad uno schermo. Questa nuova abitudine ha avuto forti ripercussioni sullo sviluppo motorio.
  • Sono più isolati. Rispetto al passato c’è meno possibilità di condivisione del tempo libero con i pari. Fuori da scuola o dalle attività sportive, spesso i bambini si ritrovano a lungo soli.
  • Si distraggono più facilmente. L’abitudine all’uso della tecnologia ha portato alla necessità di stimoli continui e nuovi per mantenere attenzione e concentrazione.
  • Sono più ansiosi. Gli studi dimostrano quanto siano aumentati i casi di ansia e depressione nel tempo. Le cause possono essere molteplici, la società attuale anche se più agiata porta con sé un diffuso rischio di disagio.
  • Hanno più accesso all’informazione. I bambini oggi hanno infinite possibilità di informazione: tv, internet, social networks sono diventati di normale utilizzo anche dai più piccoli. Spesso, purtroppo, questo utilizzo non è regolato dalle famiglie.
  • Vivono in un mondo più sicuro. I pericoli non sono scomparsi, ma rispetto al passato i bambini corrono meno rischi sia per quanto riguarda salute e possibilità di cure, sia per quanto riguarda la supervisione di un adulto che si occupi di mantenerli al sicuro.
  • Hanno più possibilità di confronto. Oggi il confronto con gli altri è inevitabile. I social network ci costringono farlo costantemente. Chiaramente questo aspetto ha lati positivi e negativi.
  • Sono più impegnati. Oltre alla scuola molti bambini frequentano regolarmente delle attività extrascolastiche. Alcuni addirittura più di una, trovandosi con 3/4 pomeriggi impegnati. Il sovraccarico può portare ansia, stress e risultati poco stimolanti nelle troppe attività svolte. Meglio sceglierne una e tenere del tempo libero.

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Sono molti gli aspetti in cui notiamo differenze, la principale lamentela degli insegnanti, di solito, riguarda un apparente disinteresse verso le attività proposte. I bambini sembra si stanchino più facilmente, si annoino e non abbiano voglia di impegnarsi per raggiungere un obiettivo. Sempre più spesso in classe ci ritroviamo a lavorare con bambini che faticano a mantenere l’attenzione e che manifestano difficoltà motorie e sociali. Gli insegnanti si trovano costretti a modificare lezioni e metodo di insegnamento per andare incontro a queste nuove esigenze, ma non con poche resistenze. A questo va aggiunta una maggiore difficoltà nella gestione disciplinare della classe.

Cosa ha reso questi bambini diversi e come possiamo aiutarli?

I bambini portano in classe il loro background personale, diverse esperienze, idee e comportamenti. La famiglia e la società in cui vivono imprime in loro dei modelli che, come spugne, assorbono. E’ sempre stato così, i bambini osservano attentamente la realtà e gli adulti che li circondano e modellano su quanto osservato i loro comportamenti. Il modello principale sono i genitori, a cui il bambino vorrebbe somigliare, ne imiterà quindi, gesti, modo di parlare e anche lo stile relazionale.

Ci sono alcuni valori fondamentali che la famiglia e la società dovrebbero trasmettere attraverso l’esempio. La gentilezza per esempio, la condivisione, la disponibilità, il rispetto verso cose e persone, la pazienza. L’insegnante di danza si pone come modello positivo e può supportare la famiglia nel trasmettere con il suo esempio questi valori. Tutto quello che accade durante le lezioni, infatti, concorre a formare delle persone con valori e relazioni positive. La lezione di danza è ricca di rispetto, grazia e gentilezza ma oltre ad aiutare nella costruzione di questi valori interviene nella costruzione di un corpo sano e forte.

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Molti bambini passano gran parte delle loro giornate di fronte a tv, tablet o smartphone perdendo l’abitudine a muoversi. Questi bambini acquisiscono più tardi gli schemi motori di base trovandosi in difficoltà di fronte ad attività apparentemente molto semplici. La lezione di danza sarà preziosa anche da questo punto di vista, ma per i bambini non sarà semplice confrontarsi con queste difficoltà e l’insegnante dovrà rispettarne tempi ed emozioni.

Ci sono però dei bisogni che non sono cambiati nel tempo, non va dimenticato che non si è sempre prestato attenzione alle esigenze psico-affettive dei bambini. Un tempo erano considerati dei piccoli adulti e molti dei loro diritti non erano riconosciuti o venivano addirittura negati. Oggi appare invece piuttosto chiaro che tutti i bambini hanno bisogno di:

  • Sentirsi al sicuro e protetti
  • Costruire solidi rapporti di fiducia
  • Riconoscere e riuscire ad esprimere le proprie emozioni
  • Essere stimolati e non continuamente criticati
  • Fare nuove scoperte
  • Imparare a commettere errori
  • Essere guidati nella giusta direzione

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La danza e l’insegnante di danza non possono certo sostituirsi alla famiglia o alla società ma possono fare la loro parte. Partendo dalla conoscenza delle reali possibilità e dei bisogni dei bambini di oggi, si può strutturare una lezione che vada incontro alle loro esigenze e che ne supporti la maturazione psico-fisica. Imparando esercizi e passi si lavorerà naturalmente su molte delle aree di cui abbiamo precedentemente parlato. Svilupperemo la concentrazione, l’autocontrollo, la disciplina. Quanto appreso non si fermerà poi nella sala di danza, ma andrà a ripercuotersi sulle abitudini quotidiane e sul modo di interagire con gli altri. La lezione di danza contiene già tutto quello di cui si ha bisogno, un insegnante formato avrà la giusta attenzione nel passare questo ai suoi piccoli allievi. Se presi nel giusto modo si appassioneranno e raggiungeranno dei grandi traguardi personali. Come sempre è fondamentale la scelta dell’insegnante.

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