La danza Hip Hop è una disciplina che proviene dal movimento hip hop, conservandone caratteristiche culturali ed estetiche. Recentemente è stata inserita anche nelle “danze sportive” dalla IDSF (International Dance Sport Federation). Scopriamo insieme la storia, gli stili e le curiosità di questa danza ormai famosa in tutto il mondo che appassiona milioni di persone, soprattutto i giovani.
La nascita dell’Hip Hop e i fattori sociali
Letteralmente il termine “HIP” significa conoscenza/sapere mentre “HOP” significa salto/movimento. L’Hip Hop nasce alla fine degli anni Settanta, come danza prettamente di strada, nel Bronx, distretto povero e malfamato di New York abitato principalmente da afroamericani. Questo periodo è attraversato da una forte crisi sociale e politica: il South Bronx è devastato da continue rapine, omicidi, incendi in una situazione lavorativa e sociale molto critica. E’ dalla necessità dei giovani dei ghetti di reagire ad un periodo storico dominato dalla violenza, dall’emarginazione e dalla povertà che nasce l’Hip Hop. La sua nascita porta un vero cambiamento positivo soprattutto fra i ragazzi più giovani, cresciuti in contesti di massima povertà e degrado, che decidono di stabilire una tregua tra gang, favorendo l’integrazione tra le varie etnie del quartiere. Tra la gente si inizia a respirare un clima completamente nuovo, un desiderio di pace, condivisione e tregua: nascono i “block party”, vere e proprie feste di quartiere basate sulla musica e il ballo. Le gang si trasformano in “crew”, preferendo agli scontri armati le gare di ballo tra B-boys e le battle di freestyle, in cui sfidano improvvisando versi in rima.
La data memorabile per l’Hip hop è l’11 agosto 1973, quando una ragazzina decide di organizzare una festa in casa permettendo al fratello maggiore di esibirsi per la prima volta in veste di Dj. Il suo nome è Clive Campbell, in arte Dj Kool Herc, poi riconosciuto a livello mondiale, che da quel giorno cambia radicalmente il panorama musicale. Porta agli occhi di tutti una tecnica rivoluzionaria che permette, con solo due giradischi e un mixer, di mettere in loop ( cioè di ripetere senza interruzione) le sezioni più ritmiche dei dischi.
Da quel momento nasce qualcosa di totalmente nuovo: si diffonde una grande energia tra i giovani del quartiere, e tantissimi cercano di ricreare la musica e l’atmosfera che Kool Herc aveva portato a quella festa. Questo fenomeno prende piena forma nel 1974, consolidandosi in un vero movimento culturale basato su forti principi etici che viene denominato “Hip hop” da Afrika Babaataa, fondatore della “Universal Zulu Nation”, associazione che fornisce indicazioni etiche ai giovani che si interessano a questo movimento.
I 4 elementi della cultura Hip Hop
La cultura Hip hop è stata influenzata da numerosi fattori e la società multiculturale di New York è il risultato di diverse influenze culturali che hanno trovato il loro modo di esprimersi all’interno di questa disciplina.
Vediamo i 4 principali “elementi” che la caratterizzano:
- Lo MCing, noto anche come musica rap, introdotto dagli afroamericani
- Il DJnig, colui che crea le basi facendo mixaggi e scratch, introdotto dai giamaicani
- Il writing, l’arte del disegno (graffitismo) introdotta dai latinoamericani
- Il B-boying, ovvero il ballo sviluppato da afroamericani e latinoamericani nel Bronx
Old School e New School
La Old School della danza hip hop si evolve negli anni Settanta/Ottanta e vede una evoluzione della breakdance che ne diventerà il simbolo, tanto da essere inserita tra le Quattro Discipline fondanti.
Nasce come alternativa alle risse e alla difficile situazione sociale del momento; in questo modo le le gang di strada spostavano la rivalità sulla danza, e i breaker detti anche street dancer, si esibivano in strada e sui marciapiedi a passi liberi, dando vita ad uno spettacolo affascinante e spettacolare. Negli anni Ottanta, iniziano ad essere incorporati gli stili di danza funk come il Popping ed il Locking, che diventeranno sempre più ballati assieme alla stessa breakdance.
La New School, ha inizio verso la fine degli anni Ottanta, ed è la nascita della “seconda generazione” di hip hop. Nasce un’attenzione completamente nuova, non basata più sulla sfida e sulla competizione, ma basata sull’atteggiamento e sulla qualità del movimento, il cosiddetto flavour.
Tra gli stili troviamo il New Style, il Krumping e l’House. Prenderà piede un nuovo atteggiamento, un nuovo stile di vita, un nuovo modo di pensare e di vestire che renderà particolari e riconoscibili gli appassionati del genere dal resto della comunità.
Gli stili dell’Hip Hop
Approfondiamo alcuni tra gli stili più importanti e famosi dell’hip hop:
▪ BREAKDANCE: Influenzata dalla ginnastica e dalle arti marziali trova le sue origini nell’hip hop. Composta da una serie di movimenti accompagnati solitamente da musica rap, funk, break beat, house è una danza dalle espressioni e sentimenti “forti”, usata per questo per risolvere i problemi tra i gruppi di uno stesso territorio, utilizzata come metodo per evitare la violenza nella società.
▪ LOCKING: Si sviluppa alla fine degli anni sessanta a Los Angeles, unisce a movimenti ben distinti e veloci delle braccia, movimenti fluidi e molleggiati delle gambe, eseguiti su melodie Funk. Il tutto si basa sul concetto di “lock”, eseguire movimenti veloci per poi bloccarli all’istante.
▪ POPPING: Originariamente inspirato al Locking, risale agli anni Settanta in California, è basato principalmente sulla tecnica della rapida contrazione e successivo rilassamento delle fasce muscolari, in modo da provocare un’improvvisa vibrazione nel corpo del ballerino con la quale si sottolineano i beats che compongono i brani musicali. Queste contrazioni vengono chiamate pop (schiocco) o hif (colpo) e sono eseguite a tempo di musica.
▪ NEW STYLE: Come già indicato, l’avvento della seconda generazione dell’Hip hop, detta anche “new style” o “new school”, e l’entrata della musica della West Coast, hanno caratterizzato il cambiamento di questa disciplina che rappresenta l’evoluzione dell’HYPE degli anni 80. Le movenze di questo nuovo stile prendono spunto da qualsiasi cosa e qualsiasi luogo, non si guarda più alla competizione ma all’atteggiamento (flavour) e l’espressività con la quale vengono eseguiti i movimenti.
— Chiara Saccon —
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