Quando a lezione di danza: “Maestra, mi scappa la pipì”

Come gestire l’utilizzo del bagno nei corsi dei più piccoli

Sembra una sciocchezza ma il bagno è il principale incubo di chi insegna ai bambini più piccoli. “Che problema c’è se un bambino ha bisogno di usare il bagno?” vi starete chiedendo. Nessuno in effetti…se non fosse che la richiesta di uno diventerà poi la richiesta di tutti i bambini del corso. Tutti quanti ne avranno bisogno contemporaneamente! Una situazione frequente specialmente per chi lavora con i bambini dai 3 ai 6 anni. In ogni momento della lezione ci sarà una vocina che ti chiede di poter uscire perché ha un’urgenza: “Maestra, mi scappa la pipì” e da quel momento ti si apriranno due strade: accogliere o meno la richiesta. Ma ognuna di queste strade è tortuosa e la scelta va ben ponderata. Dicendo di sì aprirai infatti la strada al “contagio”…tutti avranno bisogno di fare pipì. Dicendo di no rischierai di ignorare una reale urgenza causando situazioni e stati d’animo assolutamente da evitare.

Le regole della classe

Ogni insegnante imposta la sua lezione in modo diverso e stabilisce delle regole in base a ciò che ritiene più opportuno. Solitamente stabilisce anche se, e quando è possibile allontanarsi dalla classe per poter usare il bagno. Queste regole vengono richieste e rispettate in modo abbastanza rigido, ad eccezione della regola del bagno, che spesso viene infranta. Questa regola si presenta infatti più rischiosa rispetto alle altre perché, soprattutto con i più piccoli, può causare spiacevoli incidenti. E’ importante che le regole della classe siano spiegate e motivate in modo chiaro ai bambini e che siano altrettanto chiare le dovute eccezioni.

A cosa serve la regola del bagno

Per capire meglio la situazione il primo fattore da chiarire è: perché gli insegnanti di danza preferiscono non mandare i bambini in bagno durante la lezione? Le motivazioni fondamentalmente sono due.

  1. La prima motivazione riguarda il lavoro in classe. Le lezioni dei bambini di solito durano da 45 minuti a un’ora. Concedere ad un bambino di andare in bagno significa interrompere la lezione per accompagnare il bambino dal genitore. Questa azione comporta una sostanziale riduzione del tempo dedicato alla lezione e la necessità di riprendere il filo di quanto è stato interrotto con l’aggravante che nel frattempo la classe avrà perso concentrazione. Provate a moltiplicare i minuti per quattro, cinque bambini, e vi renderete conto che l’insegnante avrà occupato metà del tempo a disposizione per accompagnare i bambini alla porta.
  2. La seconda motivazione, altrettanto se non più importante è la sicurezza. I bambini non possono essere lasciati andare soli in bagno, i genitori dovrebbero essere disponibili nell’atrio o nell’area relax in caso di necessità. Se così non fosse il bambino non potrebbe utilizzare il bagno perché non avrebbe la supervisione di un adulto. Allo stesso modo l’insegnante, per accompagnare il bambino dal genitore, sposta l’attenzione dal resto della classe non garantendo la completa attenzione.

Solitamente gli insegnanti ricordano ad ogni lezione che è importante fare pipì prima di entrare in sala e che, una volta entrati, si potrà uscire solo in caso di emergenza.

Ma può davvero l’insegnante valutare l’emergenza?
Assolutamente no.

Perché i bambini chiedono di andare in bagno?

Quando un bambino chiede di andare in bagno non sempre ne ha realmente necessità. Le motivazioni possono essere altre, per esempio potrebbe:

  • Voler evitare un’attività che non gradisce;
  • Volersi riposare;
  • Volersi distrarre;
  • Richiamare l’attenzione dell’insegnante;
  • Voler verificare che chi l’ha accompagnato sia ancora lì e non si sia allontanato.

Le possibilità sono svariate, solitamente l’insegnante chiede di provare ad attendere il termine dell’attività in corso. Se il bambino acconsente e prosegue, in buona parte dei casi poi dimentica di voler uscire e a qual punto l’insegnante capisce che non si trattava di una reale esigenza.

Ci sono però alcuni bambini che non si rendono realmente conto di quanto sia urgente la necessità in corso, si distraggono, e quando lo ricordano nuovamente è ormai troppo tardi.

Talvolta, invece, è sufficiente osservare il linguaggio del corpo per capire che è il caso di correre al bagno! Spesso non si riesce a capire quale sia la motivazione della richiesta, nel dubbio l’insegnante acconsente senza far pesare nulla al bambino, la cosa importante è che non abbiano timore nel comunicare i loro bisogni.

Interrompere in continuazione le lezioni per far uscire gruppi interi di piccoli allievi sarebbe però un grave disagio per tutti.

Come comportarsi quindi?

Come sempre la risposta sta nella collaborazione tra insegnante e famiglie. Chi accompagnerà il bambino a danza insisterà per fare pipì prima di entrare a lezione. A volte la risposta del bambino sarà che non ne ha bisogno…ma sempre meglio fare un tentativo! L’insegnante trasmetterà ai bambini l’importanza di questa regola. Insieme si costruirà una routine positiva per tutti e quando ci saranno le famose emergenze saranno affrontate in modo sereno e tempestivo.

On-Stage Danza Brescia Studio S.S.D. a R.L.©

Barbara Tanda — 

laureata in Scienze dell’Educazione è docente di Scuola Primaria con decennale esperienza nell’insegnamento.
E’ insegnante di danza Diplomata e co-direttrice di Scuola di Danza On Stage

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